Archivi tag: Gabriele Rabaiotti

La Milano di Sala: città modello per il Paese

La presentazione, avvenuta ieri, dei punti programmatici che la giunta Sala affronterà nel corso del suo mandato quinquennale mi ha fatto pensare al motto “conoscere per fare” concepito da Romagnosi e fatto proprio da Carlo Cattaneo. Scriveva Gian Domenico Romagnosi in un passo Dell’indole e dei fattori dell’incivilimento: “qui dunque, in ultima analisi, si tratta di fare, e se si vuol conoscere è per fare”. Una frase che da sola aiuta a capire le ragioni di quella progettualità concreta, fattiva, capace di confrontarsi con i problemi della società, che ha consentito ai milanesi di pensarsi in divenire, di reinventarsi nei grandi tornanti della storia senza perdere il treno del progresso.

Milano può contare oggi su quattro risorse. La prima riguarda una cultura del buongoverno che ha prodotto – soprattutto negli ultimi anni – una buona amministrazione. Certo, errori sono stati fatti in passato (tanto nelle giunte di centrodestra che di centrosinistra) ma se la situazione di oggi è quella che vediamo, ciò è dovuto a una cura per la cosa pubblica che ha radici storiche di lungo periodo. La seconda risorsa riguarda la ricerca scientifica di altissimo livello che ha il suo fulcro nelle università milanesi. La terza risorsa è il capitale umano: gli istituti educativi della metropoli forniscono ai giovani un patrimonio di competenze da mettere a frutto. Potremmo parlare di “una generazione incendiaria”, che ha tanta voglia di fare ma in Italia non trova le opportunità per crescere. La quarta risorsa è un fitto tessuto di imprese, attive soprattutto nel digitale, che trova a Milano e solo a Milano un ambiente fertile, aperto all’innovazione tecnologica. La giunta Sala e il governo nazionale avranno nei prossimi anni il compito immane di mettere a frutto queste risorse perché la città sia un modello di sviluppo in grado di contribuire alla crescita dell’Italia.

Il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala

Il Sindaco ha una sua idea della città per i prossimi dieci – quindici anni. Non basta però avere visioni. Occorre saper costruire. Sala è uomo concreto, fattivo, pragmatico. Ama grandemente Milano. Ha già ottenuto un brillante risultato: ha convinto il governo a puntare sulla città ambrosiana. Tutto questo in un momento d’incredibile distanza tra Milano e Roma: nella capitale la Sindaca Raggi ha iniziato ad amministrare nel segno della pulizia morale e dell’onestà; fa i conti tuttavia con una giunta in cui gli assessori sembrano fare a gara per dimettersi prima degli altri. Insomma, l’impressione è che in Campidoglio si brancoli nel buio. Se guardiamo a Milano sembra di essere su un altro pianeta. Qui domina la concretezza sui paroloni, l’agire paziente diretto al risultato effettivo. Per dirla con Max Weber, domina a Milano una zweckmässige Verwaltung, un’amministrazione orientata a uno scopo. In fondo, la città non ha mai cessato di essere asburgica in questo operoso riformismo finalizzato al progresso e al bene comune.

Due stile di governo diversi. Se la Raggi non ha esitato a rinunciare al progetto delle Olimpiadi per evitare fenomeni di corruzione e di malgoverno – un progetto che, se ben gestito, sarebbe stato una risorsa importante per lo sviluppo urbanistico di Roma – Sala si è affrettato a far firmare a Renzi il Patto per Milano impegnando il governo nazionale in corposi finanziamenti pubblici destinati alla rigenerazione della città: pensiamo soltanto allo Human Technopole nell’ex area Expo, un progetto fondamentale che consentirà alle università milanesi di essere coinvolte in un centro di ricerca internazionale sulle scienze della vita. Tempismo azzeccato quello di Sala, che ha saputo muoversi bene perchè conosce bene i punti di forza di Milano. E’ riuscito ad impegnare il governo a spendere risorse qui, in una metropoli che collabora con lo Stato facendo la sua parte. E’ il “conoscere per fare” di Romagnosi da cui siamo partiti.

Un’altra situazione che dimostra la fattiva operosità di Sala, la sua volontà di approfittare di ogni opportunità per il bene di Milano è stata la Brexit. Sala è andato a Londra, ha cercato di convincere i responsabili di importanti istituzioni europee a trasferire le loro sedi a Milano. Obiettivo ambizioso e al contempo difficile da raggiungere per le obiettive difficoltà in cui versa l’Italia. Eppure, una di queste istituzioni, l’Agenzia Europea per il Farmaco, sembra essere interessata a trasferirsi qui. Sala ha un dossier su questo tema. Milano è pronta a muoversi ma occorre il supporto del governo nazionale. Cosa farà Gentiloni? Sarà disposto a confermare l’asse di Renzi con Milano?

Nel segno di Romagnosi e di Cattaneo si pone infine il “Fare Milano”, il titolo che la giunta Sala ha scelto per riassumere il senso del suo operato nei prossimi 5 anni. Si tratta d’interventi complessi, che dovranno incidere in profondità affrontando in primo luogo il problema delle periferie. Grazie al “Patto per Milano” firmato dal Sindaco con il Governo nazionale, grazie anche all’intesa con il Governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni, saranno destinati 356 milioni di euro per il recupero delle periferie. Fondi destinatati in gran parte, come hanno chiarito gli assessori Mirko Mazzali e Gabriele Rabaiotti, alla ristrutturazione delle case popolari nelle zone Lorenteggio-Giambellino e QT8-Gallaratese.

L’assessore all’urbanistica, Pierfrancesco Maran

Relativamente all’urbanistica verrà portato a compimento il recupero degli ex scali merci. La tabella di marcia fissata dall’assessore Pierfrancesco Maran è stringente: terminata la fase del confronto pubblico nel marzo 2017, l’accordo di programma verrà chiuso definitivamente nell’estate prossima per avviare le procedure dei concorsi, consentire gli usi temporanei degli spazi, elaborare i piani attuativi. I lavori per la rigenerazione degli scali verranno condotti tra il 2019 e il 2022. Come ho già avuto modo di ricordare in un articolo pubblicato in questa sede, il progetto è di fondamentale importanza per Milano. I diversi piani di edilizia sociale e residenziale, gli interventi per la realizzazione di vasti parchi verranno presentati dagli esperti di architettura e di urbanistica in incontri pubblici che si terranno a partire da dopodomani, dal 15 al 17 dicembre. Non mancate di iscrivervi e di partecipare numerosi!

L’assessore alla Mobilità, Marco Granelli

Importanti novità sono previste anche sul piano della mobilità, come ha sottolineato l’assessore Marco Granelli. Il completamento dei lavori della M4, è fissato per il 2022 con un anno di anticipo rispetto a quanto previsto originariamente. Il prolungamento delle linee metropolitane esistenti consentirà una migliore integrazione della città con l’area metropolitana. La M1 verrà portata da Sesto FS a Monza Bettola entro il 2020. Sul lato di Milano Bisceglie, i lavori per il collegamento con il quartiere Baggio-Olmi cominceranno nel 2021. Per la M5 si darà avvio agli interventi per le fermate Milano-Bignami-Monza città e Monza Ospedale San Gerardo. La tratta Milano Bignami-Monza città sarà attiva già nel 2020. Per quanto concerne la mobilità sostenibile, una novità importante sarà l’attivazione di una piattaforma tecnologica (MAAS: mobility as service) che consentirà via app o via Web di attivare alcune tipologie di abbonamento comprensive dell’utilizzo di treno, metro, autobus, bikemi, car-sharing, scooter sharing. Un servizio che andrà di pari passo con il potenziamento delle attuali dotazioni di biciclette, macchine e scooter e – dato più importante – con la costruzione di 55 aree di interscambio per la mobilità sostenibile.

In sinergia con i privati l’amministrazione Sala ha messo in campo svariati interventi nel campo del welfare e della cultura. Notevoli le iniziative culturali, dai city days (Bookcity a novembre, Prima Diffusa a dicembre, Museocity a marzo, Pianocity a maggio) alle settimane dedicate alle arti (Art Week in primavera, Music Week in autunno, Photo Week in estate, Movie week in inverno). Nel 2017 si terrà a Palazzo Reale una mostra dedicata ad Eduard Manet; le opere di Caravaggio saranno esposte nel biennio 2017/2018. Gli hub culturali gestiti da privati (Fondazione Feltrinelli in Porta Garibaldi inaugurata oggi, Fondazione Prada in Porta Romana/Ripamonti, Casva a QT8), i teatri pubblici alcuni dei quali riaperti al pubblico o costituiti ex novo (si pensi ad esempio al Teatro Lirico o al Teatro dell’infanzia e dell’adolescenza che verrà costruito ex novo in piazzale Maciachini), i musei e spazi espositivi (da Palazzo Citterio a Brera al Museo dell’Arte Etrusca in Corso Venezia) daranno alla città un’ulteriore visibilità internazionale, migliorando in prospettiva il già ottimo risultato di quest’anno: come ha osservato l’assessore alla cultura Filippo Del Corno, Milano è stata la città più visitata d’Italia nel 2016 (dati del Global Destination Cities Index).

L’unica mancanza, in questa visione concreta sul futuro della città illustrata da Sala, è stata l’indicazione di una data per il referendum sulla riapertura dei Navigli che, come il Sindaco ha annunciato in campagna elettorale, si terrà nel 2017. Attendiamo notizie su questo tema importante per il futuro urbanistico di Milano.