Ciao! Sono Gabriele, piacere di conoscerti! Come avrai intuito la mia grande passione è la storia; dopo la laurea e il dottorato di ricerca, ho continuato a coltivarla scrivendo saggi in riviste specialistiche e pubblicando alcuni libri: un’attività di studioso di storia che porto avanti tuttora.
Negli anni scorsi ho pubblicato alcuni saggi sul periodo napoleonico dedicandomi all’approfondimento di temi quali le viceprefetture, le soppressioni e le vendite dei beni nazionali nelle Marche napoleoniche.
Oltre alla tesi di laurea, dedicata alle viceprefetture nel dipartimento dell’Agogna negli anni della Repubblica e del Regno d’Italia (1802-1814) (relatore prof. Nicola Raponi; correlatore professor Emanuele Pagano), ho pubblicato un saggio sulla viceprefettura di Tolentino: G. Coltorti, La viceprefettura di Tolentino e il caso Ghiringhelli. Soprusi o pettegolezzi? in «Quaderni del Bicentenario», 2001-2002, pp. 57-81. Sulle soppressioni e sulle vendite dei beni nazionali ricordo i miei contributi: G. Coltorti, Le vendite dei beni nazionali nei dipartimenti del Metauro, Musone e Tronto negli anni del regno italico (1810-1814) in «Proposte&Ricerche», n.60, 2008; G. Coltorti, Demanio italico e gestione del patrimonio immobiliare culturale delle congregazioni religiose soppresse nei dipartimenti marchigiani in «Studia Picena», 2008, LXIII, pp.313-364.
Con mio padre Fulvio Coltorti ho poi curato la pubblicazione di alcune parti dalle lezioni di economia pubblica che Cesare Beccaria tenne presso le Scuole Palatine di Milano dal 1769 al 1773. Il libro, Cesare Beccaria visto da Fulvio e Gabriele Coltorti (Roma, Luiss University Press 2007), ha vinto il premio Santa Margherita Ligure 2008 come miglior libro di economia.
Le mie ricerche hanno poi interessato gli ultimi anni del regime napoleonico nella Milano capitale del Regno italico. In due lavori ho preso in esame la rivoluzione milanese del 20 aprile 1814 che portò all’uccisione del ministro delle finanze Giuseppe Prina. Al centro dell’indagine è soprattutto l’operato della reggenza provvisoria. l’organo composto dalla nobiltà lombarda che diresse per breve tempo (un mese) il governo di quel che restava del Regno Italico dopo l’abdicazione di Napoleone. Puoi leggere il mio saggio: Gabriele Coltorti, I milanesi contro lo Stato di Napoleone, in «Annali di Storia moderna e contemporanea» 16 (2010), pp.27-80. Questo tema è stato ulteriormente approfondito nella monografia: Gabriele Coltorti, I Lombardi contro l’Italia di Napoleone, San Marino, Il Cerchio 2012.
Negli ultimi anni mi sono dedicato a un tipo di storia che potremmo definire “microstoria”: partendo dall’analisi di un quartiere di Milano (la zona del Teatro alla Scala), ho preso in esame il palazzo Visconti Ajmi ove ha sede Mediobanca.
Nell’individuare i mutamenti assunti dall’edificio nel corso dei secoli mi sono dedicato a un tipo di lavoro afferente alla storia edilizia; sotto il profilo della storia economica ho analizzato invece il patrimonio mobiliare e immobiliare delle famiglie nobili che abitarono nel palazzo; ho svolto poi una ricerca afferente alla storia amministrativa nel delineare le carriere degli esponenti di queste famiglie nelle istituzioni – locali e statali – del Ducato di Milano, della Lombardia austriaca, della Repubblica Cisalpina, dello Stato italico napoleonico e del Regno Lombardo Veneto. Tale metodo di lavoro – delineato nel breve saggio scritto con mio padre: Gabriele e Fulvio Coltorti, Milano dal potere della armi a quello della finanza in Il Palazzo di Mediobanca a Milano, Milano, Skira 2013 – costituisce la base del mio ultimo volume: Gabriele Coltorti, Via Filodrammatici prima di Mediobanca, Milano, Scalpendi 2015.
Negli ultimi anni mi sono concentrato nello studio della storiografia afferente alla storia delle istituzioni e alla storia amministrativa. Al centro della mia ricerca è tuttora l’opera dello storico e sociologo tedesco Otto Hintze (1861-1940), di cui ho curato la trascrizione in tedesco e traduzione in lingua italiana delle memorabili lezioni riguardanti l’Italia tenute a Berlino negli anni tra il Secondo Impero e la Repubblica di Weimar. Queste lezioni, che avrebbero dovuto far parte di una monumentale Storia generale costituzionale e amministrativa degli Stati moderni europei (Allgemeine Verfassungs- und Verwaltungsgeschichte der Neueren Staaten), sono ora pubblicate nel volume da me curato: Gabriele Coltorti (a cura di), Storia costituzionale e amministrativa degli Stati moderni. L’Italia medievale e moderna. Roma, Viella, 2022.
Cosa posso dirti ancora?
Mi piace frequentare gli archivi e le biblioteche andando alla scoperta di libri, documenti o altre fonti inedite sulla storia moderna, in particolar modo milanese.
Già….perché devo confessarti che ho un’altra grande passione. Amo la città in cui sono nato: Milano. Seguo con attenzione i maggiori eventi cittadini, cerco di descrivere la vita sociale cogliendo l’atmosfera che si respira nelle varie contrade.
Sono inoltre un cultore di storia milanese. Da bibliofilo, amo andare per bancarelle e librerie alla ricerca di testi che possono fare nuova luce sulla storia della città ambrosiana.
Avendo esercitato in passato il mestiere del giornalista, mi piace anche scrivere editoriali: in questo blog troverai articoli che prendono in esame temi di attualità.
Nel Monitore Milanese potrai disporre di una guida storica efficace per affrontare con maggiore convinzione le sfide del presente. La comprensione del passato ti aiuterà a costruire saggiamente il tuo futuro.
Se vuoi scrivermi, compila il form qui sotto!
Ciao Gabriele, sono il solito amico di Marco Offredi (ci conosciamo per via di Fuipiano) e continuo a seguire il monitore!
Un mio caro amico sta stendendo la tesi di psicologia sociale, un lavoro che tratta di come studenti milanesi si rappresentano la nostra città, e di che ruolo ha la disposizione del circuito cittadino nel formare queste rappresentazioni. Gli ho parlato di te, e mi ha chiesto di scriverti, vorrebbe fare una chiacchierata con te 🙂
Posso dirgli di scriverti?
Grazie e buon lavoro!
—
Matteo
Ciao Matteo! Grazie per avermi contattato! Certo, digli pure di scrivermi!