Le colonne di San Lorenzo costituiscono un punto di ritrovo per centinaia di giovani milanesi. Di sera la piazza davanti alla chiesa è gremita di gente. Ci si dà appuntamento lì, tra una colonna e l’altra. Sono in gran parte studenti, ma trovi anche persone di mezza età dai cui volti traspare il desiderio di lasciarsi dietro alle spalle le preoccupazioni di una giornata di lavoro (o di non lavoro, visti i tempi) abbandonandosi al divertimento in compagnia degli amici e di una birra.
C’è però qualcosa di speciale in quella piazza così gremita di giovani, un’atmosfera che, in fondo, si respira solo nella zona Ticinese. E’ un’anima popolare, da bassifondi parigini che continua a trasparire qui. Nei secoli passati proliferavano botteghe, laboratori artigianali e osterie. Ad esempio, nel parco della Vetra lavoravano i conciatori di pelli. Era anche un quartiere malfamato: vi abitavano delinquenti e assassini se è vero, come è vero, che i vecchi milanesi dicevano: A la Vedra no ghe va che i colzon de fustagn: alla Vetra vanno soltanto i calzoni di fustagno (ossia i ladri). Non a caso, proprio dietro le colonne e la basilica di San Lorenzo si ergeva un patibolo ove venivano impiccati i facinorosi della zona.
Ma il quartiere di Porta Ticinese era anche ricco di osterie. Lo stemma del quartiere, il famoso sgabello a tre gambe, riprendeva probabilmente l’insegna dell’osteria dei Trii Scagn, situata un tempo nei pressi del Carrobbio. E questa, per chi ancora nutrisse dei dubbi, è un’altra prova del fatto che nel vecchio ‘sestiere’ di Porta Ticinese abitavano in prevalenza artigiani e locandieri, ossia persone del popolo.
Durante il Medioevo e per tutta la dominazione spagnola, nel corso principale – il corso di Porta Ticinese – veniva organizzata la processione dei Magi con attori presi spesso dal popolino. Quelle erano ricorrenze che richiamavano persone di ogni genere, comprese le teste calde che ne approfittavano per menar le mani. Gli Austriaci, quando conquistarono il Milanese in seguito alla guerra di successione spagnola, si affrettarono – da buoni amanti dell’ordine quali erano – ad abolire quella festa che, a loro avviso, faceva solo confusione.
Io credo però che la zona di Porta Ticinese conservi ancora oggi quell’anima un po’ anarchica che ha sempre posseduto nel corso dei secoli. Alle colonne di San Lorenzo ti capita di trovare di tutto. Non avventuratevi in bicicletta la mattina successiva al venerdì o al sabato sera: rischiate di forare a causa di qualche scheggia o frammento di bottiglia.