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Diktat di Roma all’Alto Adige: no ai cartelli tedeschi

Il ministro Fitto vuol proibire ai Sud-Tirolesi di scrivere i nomi dei sentieri in lingua tedesca. “In Alto Adige i 36 mila cartelli in montagna scritti solo in lingua tedesca devono sparire”, ha detto il titolare del dicastero degli Affari regionali. Non basta. Se la Provincia autonoma di Bolzano non provvederà all’eliminazione dei cartelli, interverrà lo Stato.

Questa curiosa dichiarazione del ministro Fitto mostra che il governo Berlusconi ha un’idea alquanto fumosa del federalismo e lascia trasparire un certo spirito centralista che pensavamo di aver sepolto definitivamente sotto le macerie del Fascismo. Difatti, non v’è chi non veda come appartenga allo Stato centralista e nazionalista il metodo di imporre una lingua, una cultura, un sistema d’istruzione uniforme a tutte le popolazioni soggette al suo dominio.

Un vero ordinamento federale, come non si stancava di ripetere il professor Miglio, non impone l’omogeneità e l’unità. Esso è costituito al contrario per tutelare e gestire i diritti storici delle comunità e delle minoranze.