Bozzetti satirici da frammenti di storia/2

Pseudolettera di Pietro Verri ai fratelli e agli amici, Milano 2 settembre 1761

“Il Signor Conte di Firmian (Carlo di Firmian, ministro plenipotenziario della Lombardia austriaca, potente uomo di governo in costante rapporto con l’imperatrice Maria Teresa e con i supremi funzionari di Vienna, ndr) mi fece cento proteste di amicizia, e che voleva che travagliassimo assieme, m’invitò varie volte a pranzo, e non mi ha mai dato cosa alcuna da fare.

Io ho creduto di dargli un saggio di me con una scrittura che mette in chiaro le regalie del sale (diritto del sovrano in materia fiscale, Ndr), le variazioni che hanno sofferte nei tempi passati, il sistema attuale etc. e con questa occasione vi si è fatto luogo a toccare alcune idee generali. Gliel’ho consegnata ricopiata di mio carattere nel mese scorso, e non vi ho acquistato altro se non che ora nemmeno m’invita a pranzo”.

Pseudolettera di Gianfranco Fini ai suoi fratelli di partito e agli amici, 2 settembre 2010

“Il Signor Gianni Letta (ministro plenipotenziario, potente uomo di governo dell’imperatore di Arcore) mi fece cento proteste di amicizia, desiderava che lavorassimo assieme per tutelare gli interessi comuni e m’invitò varie volte a pranzo.

Io credetti di dargli un’idea della mia fedeltà alle istituzioni repubblicane, facendogli un discorso che voleva mettere in chiaro le regole del sistema parlamentare – sale della democrazia – i mutamenti che esso ha sofferto nei tempi passati, la degenerazione in cui versa l’attuale regime. Finimmo per parlare di questioni costituzionali. Alla fine….non vi ho acquistato altro se non che ora nemmeno m’invita a pranzo”.

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